Siate sani, se potete... - Articolo del dott. Gianguglielmo Bergamaschi
Ciao!
In questo primo post vorrei presentarmi personalmente, dopo aver finito di arrossire per la magniloquenza della presentazione di Josè (che ringrazio).
Sono medico, e mi piace esserlo. Pratico una Medicina che mi piace definire "integrata", facendo ricorso prevalentemente a tecniche non convenzionali, ma non disdegnando (sempre nell'interesse del paziente) di ricorrere talvolta alla Medicina "convenzionale", che reputo di base un buon sistema terapeutico, purtroppo viziato da evidenti limiti e da una gestione spesso distorta.
Di questa "distorsione" della Medicina avremo modo di parlare, così come spero potremo fare un po' di chiarezza su aspetti più o meno chiari della Medicina in generale, includendo quella "naturale".
Il primo argomento che vorrei proporre tratta dei "punti di vista". Già, perchè se si parla di "Medicina", spesso la prima cosa che viene in mente è la "malattia", e non la "salute".
Quasi costantemente chi si occupa professionalmente di "salute" in realtà vede nel proprio assistito prima di tutto un "malato" (spesso anche se in effetti non le è...); questo per certi versi è anche naturale, ma rappresenta la prima e forse fondamentale "distorsione" della medicina: porre primariamente l'attenzione sulla cura della malattia piuttosto che sul mantenimento della salute.
Pertanto, i malati vengono classificati dagli operatori sanitari come soggetti "interessanti" e degni d'attenzione, mentre i sani non sono pertinenti, almeno fintanto che non assurgono essi stessi al ruolo di malati.
Lo ripeto, per certi aspetti questo atteggiamento viene quasi spontaneo, ma non è corretto, perchè alimenta una "cultura del malato" (da curare) piuttosto che una "cultura del sano" (da mantenere tale).
Il problema è che, soprattutto nel mondo occidentale (ma direi che il fenomeno è abbondantemente globale), tale modo di porsi nei confronti di salute e malattia corrobora la potenza di chi già approfitta ampiamente del mercato della sanità, e cioè i produttori di farmaci e le varie lobbies che controllano la Sanità (politici, manager, professionisti, baroni o figure che sono tutti questi assieme).
Allora, chi è responsabile della salute? Lo stato? Il Servizio Sanitario? Il governo? L'Università? Eccetera? No: il responsabile della salute è l'INDIVIDUO, che ha il dovere (oltre che il diritto) di non delegare tutto ciò che riguarda il proprio stare bene.
Ognuno deve sentirsi responsabile della propria salute e di quella degli altri: solo così la gente potrà ottenere il rispetto e la giusta consulenza di medici, farmacisti, ospedali, ASL, ecc... E potrà farlo con il diritto e la consapevolezza di essere un "datore di lavoro" (o meglio, di stipendio) di TUTTI i professionisti della salute (e non "della malattia"): dall'impiegato dello sportello prenotazioni, all'infermiere, al medico di base, al noto luminare universitario o ospedaliero, al Ministro della Sanità.
Perciò, il primo messaggio è questo: (ri)appropriatevi della vostra salute e ... state sani, se potete!
Siate sani, se potete... - Articolo del dott. Gianguglielmo Bergamaschi
egregio dott. bergamaschi,si è chiesto perchè ci sono zero commenti al suo blog nonostante quest'ultimo sia stato pubblicato da ormai svariato tempo? Glielo dico io,perchè forse è un pò troppo polemico,e fornisce solo teorie sue, che fanno sicuramnete presa su un indiscusso pubblico,ma di dati....? nessuno!Perchè è cosi polemico di fronte la categoria dei medici?Forse perchè Lei ha scelto di esserlo devono esserlo tutti?Perchè aizza la gente contro chi fà il prorio dovere nella maggior parte dei casi ( le mele marce esistono ovunque!)con spirito di abnegazione,altruismo e sacrificio personale,non aiutati da nessuno,ne dalle istituzione,ne dai mass-media che gridano allo scoop per aumentare la tiratura, forse un pò come ha fatto anche Lei? o no?Perchè non aiuta a far capire alla gente in quali condizioni operano i suoi colleghi e perchè non dice che la sanità italiana è una delle migliori al mondo nonostante tutto?in Un sito dove si insegna a pensare positivo Lei fà vedere solo il negativo?Mi scusi forse non si è capito che anche io sono dalla sua parte e da quella del cittadino che ha il sacrosanto diritto di essere curato ,ma non quello di rivolgersi la medico prevenuto e pronto a difendersi come fosse il suo peggiore nemico. E poi Lei giustifica le multinazionali del farmaco......! Su via ..!So anche che questo mio pensare verrà o censurato o non pubblicato. Grazie comunque per averlo letto.
RispondiEliminaBuon giorno,
RispondiEliminaho già segnalato al dott.Bergamaschi questo suo commento.
In attesa di un suo riscontro, mi permetto di dire la mia che non necessariamente corrisponderà al pensiero del diretto interessato.
Posto che sono stato io stesso a chiedere al dott.Bergamaschi di trattare questo delicato argomento, devo darle atto del fatto che nel post non ha fornito dati precisi a sostegno di quanto espone.
Lei si renderà conto che se avesse voluto fornire le fonti di quanto sostiene, non basterebbe un piccolo post su un blog, ad ogni modo ci sarà certamente occasione di fornire a tutti i lettori i dati a sostegno di quanto esposto.
Ci tengo a dire che anche i miei studi mi hanno portato a raggiungere le sue stesse convinzioni riguardo il mondo della medicina e so bene che sono in contrasto con gli insegnamenti tradizionali.
Non per questo significa che siano meno meritevoli di attenzione, anzi.
Inoltre non credo affatto che il dott.G.B. abbia aizzato nessuno contro nessuno.
Anzi, ci tengo a sottolineare, e sono certo che G.B. sarà daccordo con me, la classe medica non è assolutamente in cattiva fede (almeno nella maggior parte dei casi), anzi, è vittima di un sistema.
E' proprio questo sistema l'oggetto della denuncia mia e del dott.B., non i singoli medici che sono a loro volta manipolati da un sistema di istruzione malato.
Preciso che il dott.B. non ha mai attaccato i medici italiani.
In un blog in cui si vuole tendere al positivo, c'è necessità anche di denunciare il marcio che impedisce di farlo: se io voglio vedere salute, dove c'è solo malattia e se io voglio vedere abbondanza e prosperità in un mondo che mostra prevalentemente scarsità e povertà, ho bisogno di capire perchè il sistema tende a mostrarmi solo il marcio.
Come ha potuto vedere è stao pubblicato il suo commento, nonostante fosse anonimo.
In futuro, la prego cortesemente di firmarsi, soprattutto perchè è bello sapere con chi si sta avendo una conversazione.
In attesa della risposta del dott.G.B. Le invio i miei più
cordiali saluti.
Josè
PS
stia tranquillo che torneremo sicuramente sull'argomento e volentieri scambieremo opinioni con chi non è daccordo: i confronti aiutano a crescere.
Caro collega (spero vivamente che Lei sia un collega, perchè altrimenti non capirei i Suoi toni, e Le rispondo col "Lei" per rispetto alla forma del Suo commento),
RispondiEliminaio sono un medico e quindi sto dalla parte dei medici.
Particolarmente di quelli che praticano con passione l'arte della Medicina (quella che l'Harrison definisce "un connubio di conoscenza scientifica, intuizione e giudizio") e non cedeno, di fronte alle pressioni istituzionali, al divenire "mestieranti della Medicina".
Mi spieghi: dire alle persone che hanno problemi di salute ("pazienti") di essere più esigenti verso un professionista esperto della salute (e da essi stipendiato) significa "aizzarli"?
Su questo, caro anonimo collega, non concordo affatto, ma rispetto il Suo punto di vista.
Cordialmente, Gianguglielmo Bergamaschi (dottore in Medicina e Chirurgia, specialista in Medicina dello Sport, esperto e docente accreditato dall'Accademia dell'Arte Sanitaria in Fitoterapia, Omeopatia e Omotossicologia)